La diciannovesima edizione della Festa dell’Olio e Vino Novello di Vignanello è iniziata nel cuore della Tuscia viterbese.

Rievocazioni storiche ed antichi mestieri, saltimbanchi, giocolieri ed artigiani fanno da cornice alla festa.
Da non perdere la quarta edizione dell’AGONE DELL’OLMO, il rinomato torneo tra Musici Storici che nasce dalla volontà di promuovere, soprattutto tra i giovani, la tradizione dello sbandieramento e della musica rinascimentale dei tamburi con il compito ben preciso di non lasciare indietro quelle che sono le tradizioni della propria città.
L’iniziativa, a cura dell’ Associazione Culturale Rinascimentale Giovanni Maria Nanino in collaborazione con la Pro loco, rappresenta una vera e propria occasione durante la quale tamburi e chiarine si esibiscono, che ha l’ambizione di far crescere il gruppo, ma anche di realizzare uno spettacolo mai visto prima.

Le vecchie cantine scavate nel tufo torneranno ad ospitare gli antichi mestieri del Rinascimento ospitando un itinerario districato per le strette vie del centro storico e che prevede dimostrazioni pratiche, giochi rinascimentali e artisti di strada. Non da meno sarà il mercato degli artigiani locali che in abiti d’epoca proporranno ai visitatori manufatti ed eccellenze enogastronomiche lungo Corso Matteotti, e il Bazar per le vie di Corso Garibaldi, dove sarà possibile trovare oggettistica e prodotti tipici.

Tra le degustazioni assolutamente da non perdere quelle organizzate all’interno della Sala Consiliare del Comune (a cura di Carlo Zucchetti e Roberto Petretti), alla cooperativa Viticoltori dei Colli Cimini, dove si produce vino novello sia bianco che rosso, e al frantoio Cioccolini. Ma da non perdere in assoluto, durante i pranzi e le cene in programma a Vignanello durante la Festa, l’assaggio del Pamparito, insignito dal 2016 prodotto DE. C. O. di produzione. Il pane vignanellese, lavorato e prodotto in loco, è sempre stato considerato l’ingrediente tipico della Santa Pasqua, così come la “Pizza Usuale” era il dolce dei “grandi” nella stessa circostanza, mentre la “Scarsella” e la “Pupa” erano i dolci dei “piccoli”. In nessun paese del circondario viene elaborato un impasto che vi somigli per forma, profumo, sapore e delicatezza, oltreché per eccezionali ricchezze nutrizionali, in un composto formato da elementi a km zero come l’anice, l’olio e il vino bianco di Vignanello.

La “Festa dell’Olio e del Vino Novello” è organizzata dalla Pro Loco e dalla Compagnia del Novello in collaborazione col Comune di Vignanello che ci ha ospitati nella loro caratteristica cantina con un intrattenimento di musica live.

Come antipasto durante la cena abbiamo provato le tipicità del luogo, dalla crepes ripiena di pecorino al pane all’anice tipico di queste zone.

Tra i due primi che compongono il menù, abbiamo la pasta con i ceci e le castagne, fatta all’antica maniera con ingredienti genuini e fatti a mano.

La seconda scelta dei primi composta da degli gnocchi con ragù di cinghiale in bianco e prezzemolo.

Come secondo abbiamo la salsiccia al sugo con le olive nere.

Tutto molto buono e genuino, garantito dall’esperienza delle persone che lavorano in cucina, autoctone e che tramandano ciò che gli è stato insegnato dalla tradizione del loro paese.