
La via Amerina fu aperta nel 241-240 a.C. unendo tracciati locali ancora più antichi che collegavano Veio con Ameria (l’attuale Amelia in Umbria) attraversando tutto il territorio falisco e toccando i suoi principali centri: Nepet (Nepi), Falerii (Civita Castellana), Fescennium (Corchiano), Gallese, Vasanello e Hortae (Orte).

Tra Civita Castellana e Fabrica di Roma, tra le forre falische, in un’area detta Tre Ponti e Cavo degli Zucchi, un pezzo della via Amerina è tornato alla luce, in uno splendido stato di conservazione.
In un percorso che parte dalla località Fabbrece a Civita Castellana , c’è la possibilità poter camminare su un ponte romano ancora intatto e più avanti di poter camminare sull’antico basolato sempre di epoca romana, in un luogo di indiscusso fascino fino alle rovine di Falerii Novi.

Il perno centrale di tutta la zona è il complesso di Cavo degli Zucchi, una grande tagliata nel tufo che permetteva di agevolare il dislivello del territorio falisco alla via Amerina per il passaggio di carri e cavalli.

Lungo le pareti dell’antica via, quasi 200 tombe di diverso tipo che accolgono, le une accanto alle altre, sepolture sia ad incinerazione che a inumazione, trovate negli scavi effettuati nel 1983 da parte del Gruppo Archeologico Romano.

Le tombe erano appartenenti probabilmente alla necropoli di Falerii Novi, distante pochi chilometri, nata in seguito alla distruzione di Falerii (detta Veteres per distinguerla e che si trovava dove nel medioevo sorse l’attuale centro storico di Civita Castellana).

In prossimità del Cavo degli Zucchi, interessante la presenza di due bellissime tombe a portico chiamate Tombe delle Regine.

Sui portali d’ingresso si possono notare due occhielli, indicanti l’alto rango della famiglia a cui sono appartenute.

