Il castello dell’Abbadia, o di Vulci, sito nella circoscrizione comunale di Canino, in provincia di Viterbo, fu eretto a riparo di un suggestivo ponte etrusco-romano, detto dell’arcobaleno o del diavolo (III sec. a.C.), alto trenta metri e dominante sul fiume Fiora.
Il Castello di Vulci venne edificato a ridosso del ponte del Diavolo ardita costruzione realizzata dai romani su una analoga struttura risalente ad epoca etrusca.
In origine questo ponte rimasto in uso sino agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso, oltre a permettere di superare il fiume Fiora, sorreggeva un acquedotto con il quale veniva condotta acqua alla città di Vulci. Il castello costruito nel corso del XII secolo dai monaci cistercensi a difesa del ponte, fu impostato sui resti di un’antica abbazia realizzata nel IX sec. e dedicata a san Mamiliano che era stata fortemente danneggiata dalle incursioni dei saraceni. Il maniero divenne dal XIII sec. un importante centro di assistenza ed accoglienza per i pellegrini ed ospitò anche i templari.
Nel XVI sec. passò nelle proprietà di Alessandro Farnese, il futuro papa Paolo III, che vi operò alcuni interventi. Successivamente divenne una dogana dello Stato Pontificio, in quanto situato ai confini con il Granducato di Toscana. Passò poi ai Bonaparte, nel 1859 ai Torlonia e infine fu acquistato dallo Stato Italiano.
Salendo sul Ponte del Diavolo
Secondo una leggenda, venne costruito in una sola notte dal Diavolo…
Lo scrittore inglese David Herbert Lawrence dà una penetrante descrizione del castello, in occasione di una visita alla fine del secolo XIX:
A ridosso del ponte, da questa parte, è la nera costruzione del castello rovinato, con l’erba che spunta dall’orlo dei muri e dalla nera torre. Come il ponte è costruito con blocchi di tufo spugnoso, bruno-rossiccio, ma molto più quadrati. E c’è all’interno un vuoto tutto speciale, Il castello non è interamente in rovina, è una specie di casa rurale…..
L’interno del castello e il museo archeologico
Al suo interno sono esposti oggetti provenienti dagli scavi delle Necropoli
Il biglietto costa 2€ per gli adulti, è gratuito per i bambini.
La Valle del Fiora
L’alveo del Fiume Fiora è ampio e caratterizzato da vegetazione discontinua ed utilizzato da specie ornitiche rare e minacciate tipiche delle garighe e degli altri ambienti aperti. Tra esse, l’ortolano (Emberiza hortulana) è segnalato come nidificante, sebbene questo dato sia da confermare. Sono comunque presenti ambienti molto idonei per questa specie.
Sono presenti importanti popolamenti faunistici, legati agli ambienti fluviali ben conservati. L’area protetta è un sito di rilevante importanza per la conservazione di Lutra lutra, presente con quella che è forse l’ultima popolazione vitale della Toscana.
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