Il Palio di Siena: che emozione!
Il Palio non è una manifestazione riesumata ed organizzata a scopo turistico: è la vita del popolo senese nel tempo e nei diversi suoi aspetti e sentimenti.
Esso ha origini remote con alcuni regolamenti ancor oggi validi dal 1644, anno in cui venne corso il primo palio con i cavalli, così come ancora avviene, in continuità mai interrotta.
Il territorio della Città è diviso in diciassette Contrade con dei confini stabiliti nel 1729 dal Bando di Violante di Baviera, Governatrice della Città. (Fonte comune.siena.it)
Il Giorno di Pasqua, 16 Aprile 2017, abbiamo avuto la splendida opportunità di visitare una contrada.
Come visitare e conoscere Siena senza sapere la storia, la cultura e il folklore di una contrada tipica del famoso Palio di Siena?
La contrada capitana dell’onda, in Via Giovanni Duprè 111, è una visita culturale e storica da fare assolutamente se siete a Siena.
I colori della contrada sono il bianco e il celeste e il loro motto è “Il colore del cielo, la forza del mare”.
I contradaioli sono detti Ondaioli e in origine, nel Medioevo, erano dei falegnami, per ciò sono devoti a San Giuseppe.
Il loro stemma è un delfino coronato alla reale, un delfino araldico, natante nel mare azzurro.
Come vedete in foto, ogni contrada ha un proprio simbolo ed esso è raffigurato costantemente nelle vie, per far capire l’appartenenza di quelle strade all’una o all’altra contrada. Di solito attraverso mattonelle dipinte a mano, poste in cima alla via. E’ stato molto curioso e coinvolgente andare a cercare di scoprire, camminando per Siena, in quale contrada fossimo, e ho notato che quasi tutti i turisti si allettano nel farlo.
Nella fontana che vedete sopra, oltre ad essere riportato il simbolo della contrada, il delfino araldico appunto, dovete sapere che è un fonte battesimale. Si avete letto bene.
Ci fanno i battesimi ai neonati per segnare già da piccoli la loro appartenenza alla contrada. Ecco il motivo per cui, le contrade e il Palio di Siena non sono solo folklore ma permeano la vita senese di tutti i giorni, per 365 giorni all’anno.
Il Museo
Sito in Via Giovanni Duprè 111 a Siena a offerta libera
E’ stata un’esperienza unica che ci ha fatto vivere appieno Siena e la vita dei senesi. La guida che ci ha accompagnato ci ha descritto ogni minino dettaglio, dalle “monture” (costumi storici) in velluto e seta alla Chiesa a cui sono devoti.
Entrate con noi
Questi sono gli “Zucchini” ossia i caschetti – copri capo con cui il fantino cavalca il cavallo durante il Palio. Sono sui colori del bianco e celeste, tipici della Contrada, e sono tutti interamente fatti a mano, dipinti e rifiniti fin nei minimi dettagli. E’ stato emozionante vederli tutti insieme. Ci hanno trasmesso subito l’emozione che si prova sia a vederli cavalcare a tutta velocità, sia a indossarli proprio nei giorni di festa. La guida ci ha spiegato che il Palio si svolge ogni anno a Luglio e ad Agosto e noi ci siamo ripromessi di venire a vederlo dal vivo! 🙂
Il tamburo e la bandiera di appartenenza alla Contrada Capitana dell’Onda. Interamente cuciti e fatti a mano.
Scendiamo nel cuore della Contrada…
Il cuore della Contrada, dove avvengono le riunioni importanti e le assemblee dei contradaioli, è la cripta della Chiesa di San Giuseppe…da brividi davvero!
Il tavolo centrale è scolpito abilmente in legno e i piedi del tavolo sono dei delfini araldici meravigliosi.
La tradizione di falegnami – legnaioli è forte e radicata.
Sembra di immergersi in uno di quei film medioevali, con Re Artù e la tavola rotonda, tant’è la bellezza e l’emozione che ci ha invaso, nel visitare un luogo così ricco di fascino e passione.
La parte alta della cripta è composta da un’ampia volta ottagonale irregolare a mattoni
Queste teche conservano e mostrano i costumi storici ( dette monture) che indossano gli ondaioli durante il Palio di Siena.
Cucite interamente a mano con abile maestria, in velluto e seta. A sinistra ci sono quelle antiche, che poi sono state rivisitate con quelle a destra, le attuali.
E se alziamo gli occhi…
A lato, ci sono i calchi delle opere di Giovanni Duprè, scultore senese del 1800
Ondaiolo pure lui, appartenente alla Contrada Capitana dell’Onda.
Qui, oltre ad alcuni pregevoli dipinti e ai palii vinti dalla contrada, si conservano numerose statue e bassorilievi in stucchi di Giovanni Duprè e della figlia Amalia.
Tra i suoi considerati capolavori ci sono: “L’Abele morente”, realizzato per conto dell’Imperatore di Russia; la statua marmorea di “Caino” conservata a Pietroburgo. Le copie in bronzo di tali statue furono realizzate dal Duprè e sono conservate nella Galleria d’Arte di Firenze.
Un artista abilissimo tanto che l’Abele gli fu contestata, tanto sembra vera e viva, e non una fredda scultura di marmo.
Assolutamente da visitare!
Infine giungiamo all’attuale divisa con le briglie del cavallo a sinistra e al centro e poi a destra, la divisa del fantino.
Non ho mai visto una simile attenzione e cura nel dettaglio
La Chiesa di Contrada
Chiesa di San Giuseppe dei Legnaioli, nuovo oratorio di Contrada.
Da vedere all’interno della Chiesa: la cancellata lignea intagliata Pietro di Austo Montini
Dove trovate online la contrada?
http://www.contradacapitanadellonda.com/
Visitatela perchè è immersa e gloriosa in tutto, mandate una mail e dite pure che avete letto questo articolo!
Ringraziamo particolarmente Matteo Castagnini e Rebecca Mencaroni (che vedete in foto) per la straordinaria accoglienza sia virtuale che reale, tra mail e spiegazioni culturali precisissime sul posto.